Le pensioni saranno dunque sempre più basse, intese come prestazioni minime di base da integrare con la cosiddetta previdenza complementare (regolata dal Decreto Legislativo 252 del 2005) che consentirà di avere una rendita aggiuntiva per mantenere lo stesso tenore di vita anche dopo il pensionamento.

Perchè una pensione integrativa

Il nuovo sistema pensionistico ha visto innalzarsi l'età minima per andare in pensione, insieme al numero di anni di contribuzione necessari; un'altra importante novità consiste nel fatto che la pensione percepita dipenderà dai contributi versati lungo l'intero arco della vita lavorativa (e non solo più delle ultime retribuzioni), dall'andamento del PIL e dalla "speranza di vita" al momento del pensionamento, cioè dalla durata media della vita calcolata in base a parametri demografici.

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Chi può aderire

Chiunque può ricorrere alla pensione integrativa: i lavoratori dipendenti, quelli autonomi e quelli con altre forme di contratto, ma anche chi non svolge un’attività lavorativa o è fiscalmente a carico di un familiare.

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Forme di previdenza complementare

La scelta tra le forme di previdenza complementare dipende anche dalla tua tipologia di lavoro:

  • se sei un lavoratore dipendente puoi aderire con un’adesione collettiva se il tuo contratto di lavoro rende possibile l’iscrizione a un fondo pensione (negoziale, aperto o preesistente) di riferimento per il tuo settore, per la tua azienda o anche per la tua regione. Puoi anche aderire con un’adesione individuale a un fondo pensione aperto o a un piano individuale pensionistico (PIP) se il tuo contratto di lavoro non prevede la possibilità di iscrizione a un fondo pensione di riferimento oppure se decidi di iscriverti a una forma pensionistica complementare diversa da quella prevista dal tuo contratto di lavoro;

  • se sei un lavoratore autonomo o un libero professionista, puoi aderire con un’adesione individuale a un fondo pensione aperto o a un PIP. Se la tua associazione di categoria o il tuo ordine professionale ha previsto un fondo pensione di riferimento (negoziale, aperto o preesistente), puoi anche aderire con un’adesione collettiva.

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Ti serve una forma di previdenza complementare?

La risposta a questa domanda è quasi sempre sì, perché il cosiddetto gap previdenziale, ovvero la differenza fra l'ultimo reddito lavorativo percepito e la pensione attesa, tenderà a essere sempre più ampio.

Se sei giovane, ti conviene versare i contributi volontari fin dall'inizio della tua carriera, perché più rimandi, più ridotta sarà la tua pensione integrativa.
Se lavori da molti anni o sei prossimo alla pensione probabilmente è minore la necessità di aderire alla previdenza complementare, tuttavia ricorda che aderendo puoi beneficiare dei vantaggi fiscali e, se sei un lavoratore dipendente, puoi avere diritto al contributo del datore di lavoro.

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